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Medieval History | Later Middle Ages

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Il medioevo e l’Italia fascista: al di là della "romanità"

 

E42. Publio Morbiducci. La Storia di Roma attraverso le Opere Edilizie, 1939, EUR, Rom (Credito: Dr. Markus Wurzer)

 

 

Oltre che per legittimare la sua aggressiva politica di espansione nella regione mediterranea e in Africa orientale, il regime fascista di Benito Mussolini fece ricorso a idee, simboli, figure e racconti del mondo antico anche per rafforzare il suo dominio a livello della politica interna. La storia del Sacro Romano Impero doveva servire alla 'nuova' Italia fascista come superficie di proiezione potente in termini di efficacia propagandistica. Non a caso, Mussolini stesso si mise in scena come nuovo imperatore Augusto, nel 1936, dopo la conquista di Addis Abebas, proclamò un 'impero' rinnovato e con l’EUR aveva intenzione di costruire la 'terza' Roma (fascista). Il Risorgimento doveva essere concluso con questa "rinascita" dell‘antica grandezza portando così l’Italia unita ad un livello di importanza internazionale.

Ad un primo sguardo, in questa immagine storica la "seconda" Roma, quella dei papi, e l’intera epoca del Medioevo sembrano non svolgere un ruolo centrale. Tuttavia, nelle politiche della storia del regime non era soltanto l’antico Impero Romano a essere utilizzato in maniera strumentale, bensì anche la storia medioevale d’Italia. A tale proposito, ne derivò non solo una storia di una penisola politicamente frammentata, bensì una storia che si prestava in un duplice senso ad una strumentalizzazione propagandistica a opera del regime: una volta il mondo antico si unì con il mondo moderno, un legame temporale che è stato messo in rilievo ad esempio per la storia della città di Roma. Dall’altro lato, a livello politico fu possibile ricorrere agli sviluppi medioevali per mobilitare le persone da un punto di vista storico-politico. In tal modo, si ottiene sì un’immagine diversa da quella ad esempio della Germania nazionalsocialista o della Spagna fascista dove le immagini del Medioevo confluirono in modo ancora più centrale nella rispettiva propaganda storica; tuttavia, è proprio questo a rendere il caso dell’Italia così interessante per un esame più dettagliato.

È in questa lacuna di ricerca che si addentra questo convegno. Fino alla recente ricerca, difficilmente il Medioevo e la tirannia fascista venivano associati: la conferenza vuole quindi occuparsi con una prospettiva interdisciplinare delle ricezioni del Medioevo da parte del fascismo italiano. In tal modo, vengono uniti nuovi approcci nella storia contemporanea e nella medievistica, negli urban studies e nella storia dell’arte. Un discorso d’apertura tenuto da Tommaso di Carpegna Folconieri introduce questo stato della ricerca e colloca il convegno nella discussione incentrata sul "medievalismo" tra fascismo, modernismo e socialismo. Il convegno è strutturato in quattro sessioni dedicate ad aspetti di volta in volta diversi del tema quadro. La prima sessione è dedicata a rappresentazioni del Medioevo e ne esamina la strumentalizzazione nell’architettura, nella cultura popolare e nella storia dell’arte. La seconda sessione esamina il ruolo delle scienze medievaliste sotto il dominio fascista. La terza sessione esplora il rapporto tra il fascismo e la chiesa cattolica in considerazione del riferimento al Medioevo. Infine, l’ultima sessione completa il quadro con prospettive internazionali e mette in luce il modo in cui il Medioevo era stato recepito nella Spagna di Franco, nella Germania nazionalsocialista oppure negli USA nel periodo tra le due guerre mondiali.

 

Link / Programma del convegno

 

l'organizzazione:

Il convegno internazionale nasce da una cooperazione tra gli istituti storici della Germania e dell’Austria a Roma e l’università di Heidelberg e quella di Graz e viene organizzato da Martin Baumeister (Roma), Romedio Schmitz-Esser (Heidelberg) e Markus Wurzer (Halle/Saale).

 

Prof. Dr. Martin Baumeister

Prof. Dr. Martin Baumeister

Istituto Storico Germanico di Roma (DHI Roma)

Prof. Dr. Romedio Schmitz-Esser

Università Ruprecht-Karls di Heidelberg

Dr. Markus Wurzer

Istituto Max Planck di Antropologia Sociale

Contatto: wurzer@eth.mpg.de

 

 

*A causa delle restrizioni legate a Covid-19, il convegno si terrà virtualmente. Il link ed eventuali dati di accesso richiesti saranno annunciati per tempo.*

 

 

Yen-Hsi Beyer: E-Mail
Letzte Änderung: 07.06.2021
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